Il test di gravidanza dice sì, qui dentro c’è qualcuno che prima non c’era…
E allora scende la lacrima, scoppia la gioia, nascono mille domande e, inevitabilmente, si instilla dentro anche la paura. Quella paura che precede sempre il cambiamento che il bambino, inevitabilmente, porta con sé. Come sarà, come sarò, sarò in grado, ci riuscirò… Esiste forse un campo di gioco che mette più a dura prova l’autostima di una donna, dell’arrivo di un neonato? Personalmente non lo so, non ho avuto ancora il privilegio di poter sentire sulla mia pelle quelle sensazioni, ma le sento intorno, ogni volta che incontro una mamma per un servizio fotografico. Quando mi rapporto con loro percepisco sia le paure espresse verbalmente, che quelle espresse da quella sottile tensione che precede le foto e che sta tutta nel riuscire a vedersi belle anche col pancione la maggior parte delle volte già all’ottavo mese.
Le caviglie sono nella top ten dei tabù da non fotografare, insieme al gonfiore delle gambe e alle smagliature. Si passa dal “Ma cosa devo mettermi per le foto? Ma non so se mi piacerò abbastanza….” al successivo “Non riprendere quello! Riesci a togliere con Photoshop questo?”.
Sorrido e penso al vostro corpo, che ha questo dono immenso di poterne generare un altro, di moltiplicarsi, di dare vita, di ospitare la forza più grande che la natura ha, quella di guardare avanti, di mutare. L’evoluzione che subisce è enorme, si modifica la curvatura della spina dorsale, il bacino, la circolazione e dentro di voi ci sono due cuori! So che un giorno riguardando le immagini di questo momento unico della vostra vita sarete orgogliose e le smagliature magari faranno ormai parte della vostra quotidianità, insieme ai giochi, ai dentini da latte, alle ninna nanne e a quell’amore incondizionato che prima non avevate mai provato. Un corpo così non può mai essere brutto perché è sinonimo di VITA. Perciò fate un respiro e sorridete, per quello che siete, che eravate e che diventerete. Solo i sassi han sempre la stessa forma, ma che gusto c’è a fotografarli?
E ora qualche consiglio che dò sempre a chi mi richiede un servizio fotografico:
- Sì ai capelli sciolti, ma portatevi anche qualche accessorio per poter fare qualche ritratto col raccolto.
- No ad abiti a righe, pois, rombi e quadrati, quindi via il kilt di tartan e largo a tessuti morbidi che seguono le forme e sono caldamente benvenuti i colori a tinta unita, bianco, nero, pastello e colori naturali.
- Lo stesso vale per il vostro lui. I vostri vestiti compariranno l’uno accanto all’altro quindi ricercate un minimo di abbinamento.
- Soprattutto ricordate di scegliere indumenti col quale vi sentite bene e voi stessi. La fotografia è un modo di comunicare, quindi se siete una coppia composta da una pin up e un marinaio, amanti del vintage e con la passione per le righe e i pois, abbandonate ogni consiglio qui sopra e chiamatemi, io già vi adoro!!!!
Leave a reply